Per quattro giorni, durante il Festival de arquitectura y ciudad metròpoli 2018 a Città del Messico, il pattern blu intenso di I-CONO ha dialogato con gli alberi di Jacaranda in fiore, con il murale di Diego Rivera e con le torri dello skyline metropolitano, facendosi fotografare, visitare e toccare da oltre 50.000 persone. Un pattern blu di 2500 recipienti di plastica e acqua

Il progetto è di due giovani studi di architettura, Anna Merci, già nota per aver fatto parte nel 2016 del team del progetto G124 promosso da Renzo Piano per la riqualificazione delle periferie, e bianchimajerun atelier di architettura e paesaggio fondato a Parigi da due italiani Marta Bianchi e Lorenzo Majer.

Il padiglione è costituito da 2.500 recipienti di plastica da 20 litri, assemblati in una struttura di 25 cerchi concentrici di diametro via via ridotto al salire della struttura, per un’altezza globale di 6,5 m, una struttura conica continua interrotta esclusivamente in due punti, nel portale trapezoidale di ingresso realizzato in legno nero e nell’apertura circolare verso il cielo.

L’acqua come elemento strutturale

Ogni anello che compone il padiglione è un cerchio perfetto composto di bottiglie unite da un filo metallico che attraversa in due punti i recipienti complanari.

Una volta assemblata la struttura, i recipienti sono stati parzialmente riempiti d’acqua in modo tale che il suo peso sostituisca quello dei tiranti usati durante l’assemblaggio, diventando con questa scelta elemento strutturale e fondante del padiglione stesso.

L’acqua come filtro sensoriale

Ma la presenza dell’acqua all’interno delle bottiglie blu non ha uno scopo esclusivamente strutturale, la sua texture disegna infatti per il visitatore un’atmosfera interna unica, in cui tutti gli elementi e gli stimoli provenienti da fuori (luci, ombre, suoni, colori…) sono filtrati dall’involucro e alterati, anche a livello atmosferico, dalla presenza dell’acqua.

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